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Dott.ssa Sara Iacobelli

Dott.ssa Sara Iacobelli

 

Psicologa clinica ad orientamento analitico interpersonale

 

Dott.ssa Sara Iacobelli nata a Pisa nel 1979.

Laureata in Psicologia presso l' Università degli Studi di Firenze, indirizzo specialistico di Psicologia Clinica e di Comunità, discutendo una tesi sui pregiudizi e gli stereotipi degli adolescenti rispetto alla violenza di genere.

Tirocinio post-lauream presso l’Istituto di Psicoterapia Relazionale di Pisa e presso l’Associazione Psicoanalitica Pisana.

Iscritta all'albo professionale degli Psicologi della Toscana n°. 5405.

Esperienza di Psicoanalisi individuale e di gruppo ad indirizzo Psicoanalitico Interpersonale presso l’Istituto “H.S. Sullivan” di Firenze dove ha svolto la specializzazione in psicoterapia.

Tirocinio di specializzazione in collaborazione con l’USL 5 Toscana, nello specifico il servizio di Psicoterapia individuale e di gruppo del Ser.T. di Pontedera, la sezione di Psicoterapia Familiare del CSM di San Frediano a Settimo, ed il CSM di Via Romiti a Pisa.

Dopo aver avviato insieme ad una collega il "Centro di Psicoterapia" a Pisa (www.centropsicoterapiapisa.it) attualmente esercita la professione di Psicologo Psicoterapeuta presso il "Centro di Ascolto Psicologico" in via Santa Cecilia 16 (PI).

 

 

 

Dopo aver dato una breve e sintetica descrizione delle mie attività curriculari, vorrei aggiungere qualche riga rispetto alle collaborazioni che mi hanno permesso di sviluppare la mia capacità di ascolto e mi hanno sempre più avvicinata al mio essere presente.

 

Vorrei sottolineare che il percorso fatto in questi anni, ha sicuramente affondato le sue radici nelle teorie di riferimento e nelle indicazioni dei docenti e degli esperti nei vari settori con le quali sono venuta in contatto, ma niente avrebbero potuto, se tutto questo non avesse trovato terreno fertile in cui crescere e svilupparsi, in cui prendere strade nuove e percorsi personali.L’humus di cui parlo, sono le persone che ho conosciuto lungo il tragitto, esseri umani, Donne e Uomini, Ragazze e Ragazzi, Bambine e Bambini, con cui non c’è stato uno scambio solamente superficiale ma profondo, dove c’è stata l’opportunità di creare qualcosa, una Relazione, veicolo di Significati.

 

Non posso perciò evitare di ricordare, l’esperienza, la prima, con un gruppo di persone facenti parte di un’ Associazione di Auto-Aiuto con problematiche anche molto importanti dal punto di vista clinico, che mi hanno regalato la bellezza, inquietante se ci si ancora alla rigidità, di prospettive nuove.Nello stesso contesto ho potuto fare esperienza di una piccola comunità di cinque donne, in una casa famiglia, all’interno di un percorso di recupero.

Anche qui, ciò che ho colto di più non è stato il valore del percorso in termini riabilitativi, ciò che ancora mi ricordo in maniera vivida dopo anni, sono i volti, le parole ed i gesti di quelle donne, ciò che ho lasciato entrare, di quello che loro trasmettevano.Il mio percorso non può essere completo se non faccio riferimento alla mia esperienza presso l’associazione “Casa della Donna”, centro antiviolenza rivolto a donne e minori che subiscono o hanno subito maltrattamenti e abusi e offre sostegno e aiuto piscologico e sociale.

Il Centro vuole essere un punto di riferimento facilmente individuabile a cui rivolgersi per ottenere sicurezza, informazioni utili e sostegno concreto. Questo Luogo, mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con talmente tante sfaccettature della femminilità e della gruppalità, da riuscire ad ampliare considerevolmente il mio bagaglio di colori-emozioni.

Infine vorrei citare ciò che ha avuto e continua ad avere un ruolo fondamentale nella mia crescita personale e professionale: il mio percorso di analisi individuale.

Ritengo infatti fondamentale che un professionista di questo settore debba aver sperimentato su di sé, ciò che propone come metodo di analisi.Cito a questo proposito uno degli autori che più ho sentito vicino: “L’opinione da me più volte espressa e sostenuta circa la necessità che l’analista si sia sottoposto ad un’analisi che penetri molto in profondità, tale da consentire il padroneggiamento dei tratti caratteriali”. S. Ferenczi.

Tutto ciò mi ha insegnato che la relazione terapeutica, dati i necessari strumenti teorici ed empatici, raggiunge le mete di autoconsapevolezza e di sviluppo personale, se siamo disposti a metterci in gioco. MetterCi, significa l’analista e l’analizzato.

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